Quel potere smisurato degli statisti dell’antistato

Non mi impressionano i 100 arresti per camorra. Mi impressiona che Maria a piccerella è riuscita a scappare. Mi impressiona che in più di vent’anni i clan L’alleanza di Secondigliano si siano comportati come gli statisti dell’antistato gestendo interi comparti economici, gestendo strutture pubbliche come gli ospedali. Ecco perché la camorra ci riguarda tutti, non solo perché è violenta ma perché abita accanto a noi, perché è lì quando abbiamo bisogno di cure e ci sono le liste d’attesa pilotate, quando le formiche ci mangiano le lenzuola nelle corsie, quando facciamo un concorso, studiamo e siamo sempre scavalcati dal raccomandato, è lì a venderti la t-shirt alla moda che costa di meno, è lì quando apriamo un negozio e vengono a chiederci il pizzo o vogliono imporci dei marchi o c’è il commerciante che è espressione del clan e ti fa concorrenza in maniera sleale. Poi magari vai in difficoltà economica e le banche non ti ascoltano e così arrivano loro ad offrirti aiuto e, se accetti, da quel momento sei di proprietà del clan e non ne esci più. Questo mi impressiona. E mi riguarda. L’ho scritto nel mio editoriale sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno che trovato online qui:

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/19_giugno_27/quel-potere-smisurato-statisti-dell-antistato-c29bfe98-98bd-11e9-a179-975f29b0e2d3.shtml

«Balconiadi» e striscioni, ecco perché la libertà diventa insubordinazione

In Italia l’esercizio della libertà sta diventando ordinario momento di insubordinazione. Se esporre uno striscione con la frase di una canzone di Pino Daniele può costare tre anni di carcere e almeno 1500 € di multa significa che ciò che abbiamo ritenuto finora ridicolo può diventare molto pericoloso. Con questo commento sul Corriere del Mezzogiorno mi autodenuncio e denuncio tutti quelli che erano con me a Campagna a settembre a dire che non si possono lasciare esseri umani in mare, che bisogna essere accoglienti con chi soffre e che questo è un paese antifascista: quello striscione è lo stesso dell’iniziativa che promuovemmo io, Giorgio Mottola di Report e Vincenzo Pane. E al nostro fianco tanti artisti come Luca Zulù Persico, Mujeres Creando, Massimiliano Jovine e buona parte dei Terroni Uniti. Questa Lega è una vergogna. Al fianco di Ennio Riviello. On line anche il video del sequestro dello striscione, con i manifestanti che chiedono spiegazioni e la polizia che non sa darne.

Qui il pezzo: https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/19_maggio_25/balconiadi-striscioni-ecco-perche-liberta-diventa-insubordinazione-893f363a-7ef8-11e9-9f33-cd41a8b709ca.shtml

E qui il video: https://video.corrieredelmezzogiorno.corriere.it/polizia-sequestra-striscione-salerno/2099a39e-7ef9-11e9-9f33-cd41a8b709ca

Napoli è un altro mondo

Ora l’ospedale, ma prima c’era stato l’asilo e poi la piazza popolare con le giostrine. Non esistono zone franche. Forse non sono mai esistite. E non c’è un altro posto come Napoli, una città in cui si spara in un pronto soccorso, si uccidono innocenti, si feriscono i bambini, si ammazza davanti alle scuole, dove non esiste un luogo in cui ci si senta veramente al sicuro.

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L’indifferenza spara

Questo so fare, mettere i fatti in fila e provare a spiegare e questo ho fatto: Ci sono posti della città dove il male è diventato un brand: Scampia, Secondigliano, la Sanità. Del male di Napoli est e in parte del centro antico non gliene frega niente a nessuno. Quartieri che non sono buoni nemmeno per passerelle o set cinematografici. Troppo scomodi. Bisognerebbe far finta di non vedere che a San Giovanni ci sono le raffinerie che hanno avvelenato tutto. E come si fa? Lì l’odore ti graffia la gola. Bisognerebbe far finta di non vedere che c’è un centro antico patrimonio dell’Unesco con oltre 300 chiese chiuse e depredate, anfiteatri, bellezze mutilate e condannate all’invisibilità.

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Il volto oscuro del trash

Oggi mi è stato chiesto di scrivere un editoriale sul Corriere del Mezzogiorno su tutta la vicenda delle nozze trash del neomelodico e della vedova di un boss degli scissionisti e del figlio di lei, che ieri ha staccato un orecchio ad un rivale in amore e ha aggredito la ex fidanzata. Io credo che certa violenza diventi normalità per chi ha il male sotto gli occhi tutti giorni e per chi ne mangia il pane. E penso che una città ferita dalla camorra come Napoli, non possa permettersi di dare asilo politico a giochi di business, di consenso e forse anche di potere intimidatorio oltre che ribalte pop a chi di camorra ha vissuto. Altrimenti dimostrino gli sposi che tutto quello sfarzo è frutto di un lavoro onesto e corretto anche dal punto di vista fiscale, che le esibizioni ai matrimoni non vengono pagate in nero, che mai la signora ha attinto al tesoretto del clan. Sicuramente sarà così. E si trovano facendo, spieghino anche come mai furono fatti sparire i bossoli esplosi fuori alla casa discografica del neomelodico con una calibro nove. Se volete, il pezzo è sulla prima pagina del Corriere del Mezzogiorno di oggi e anche a questo link:

https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/19_aprile_26/volto-oscuro-trash-afa7f606-67f9-11e9-8e68-9241359ff84b.shtml

Moby Dick non ha resistito alle reti illegali

Le ferite evidenti e profonde lasciano pensare che ad ucciderla siano state le reti dei pescatori di frodo. Nemmeno una balena di nove metri può farcela in un mare che non è il suo e imbrigliata nelle trappole illegali piazzate per la pesca.

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