L’indifferenza spara

Questo so fare, mettere i fatti in fila e provare a spiegare e questo ho fatto: Ci sono posti della città dove il male è diventato un brand: Scampia, Secondigliano, la Sanità. Del male di Napoli est e in parte del centro antico non gliene frega niente a nessuno. Quartieri che non sono buoni nemmeno per passerelle o set cinematografici. Troppo scomodi. Bisognerebbe far finta di non vedere che a San Giovanni ci sono le raffinerie che hanno avvelenato tutto. E come si fa? Lì l’odore ti graffia la gola. Bisognerebbe far finta di non vedere che c’è un centro antico patrimonio dell’Unesco con oltre 300 chiese chiuse e depredate, anfiteatri, bellezze mutilate e condannate all’invisibilità.


Allora per accendere brevemente i riflettori deve succedere che una bimba lotti per sopravvivere dopo essere stata colpita da un proiettile durante un agguato di camorra. Ma durerà poco, come è durata poco l’attenzione dopo la sparatoria circa un mese fa fuori ad una scuola. Cosa è rimasto? L’immagine di uno zainetto di spiderman a terra, tra i bossoli, come testimonianza di una vergogna tanto dolorosa quanto evanescente.
Dietro tutto questo c’è una faida evidentemente sottovalutata. Il resto, se vi va, potete leggerlo dalla prima del Corriere del Mezzogiorno che coraggiosamente mi sta dando voce.