L’azienda per il compost costruita con i fondi europei oggi è una discarica abusiva (e nessuno fa niente)

C’era una volta un’azienda che produceva compost azotato bio, si trovava ad Orta di Atella, un comune nel casertano, nel pieno del triangolo della terra dei fuochi. Questa azienda fu costruita nel 1998 grazie ai fondi europei. Oggi è una discarica abusiva. Un rudere pieno di materiali di scarto industriali, tessili, vernici, colle, liquami e amianto. Tutto intorno c’è la campagna. Uno spreco di soldi comunitari è uno scempio terribile in una terra già martoriata dagli sversamenti illegali di rifiuti tossici.

Continua a leggere

Così la testimonianza dura di Annamaria ha dato la forza a un’altra donna di parlare e vincere la paura

L’incontro con Anna Scarfò delle donne di San Giovanni a Teduccio a Napoli, la testimonianza, le parole. E quella donna che in disparte ha chiesto di incontrarla dopo essersi rinchiusa in casa per paura.

(30 gennaio 2020) – La chiamavano «malanova» e cioè cattiva notizia. In Calabria, lo spiega bene anche un bel libro di Cristina Zagaria, lo si dice a chi viene percepito come un’ untrice a cui bestemmiare contro, una che va tenuta lontano. Eppure Annamaria non ha fatto niente di male. Il male invece, lo ha subito fin da quando aveva 13 anni e si innamora del ragazzo sbagliato. Fino ai 15 subisce violenze e torture da parte di un branco di uomini, poi la denuncia, una vita difficile e un lento riscatto.
Alcuni giorni fa la sua testimonianza è arrivata alla periferia napoletana di San Giovanni a Teduccio dove la camorra spara e cerca di imporre la sua subcultura di sopraffazione di gretto maschilismo, di miseria umana. Proprio lì, la presidente della fondazione famiglia di Maria Anna Riccardi ha voluto che Anna Maria Scarfò portasse la sua storia tra le signore del rione napoletano perché sapeva che quello della violenza sulle donne non è un problema sconosciuto nel quartiere.

Qui il video e il pezzo: https://www.corriere.it/video-articoli/2020/01/30/ho-subito-violenze-fin-piccola-cosi-testimonianza-dura-annamaria-ha-la-forza-un-altra-donna-parlare-vincere-paura/8eeb4eba-4343-11ea-bdc8-faf1f56f19b7.shtml

Pino Daniele e l’«appucundria»: quanto ci manca uno che sappia raccontare Napoli con amore. E rabbia

“Appucundria” è quando la malinconia ti mangia lo stomaco e ti senti triste, solo, incompleto. Io l’ho capita veramente un pomeriggio di cinque anni fa quando ci ritrovammo in migliaia in Piazza del Plebiscito a cantare a casaccio e a squarciagola l’eredità di Pino Daniele. Parto da qui per provare a dire che manca una musica che non sia da “uso e consumo” e vada oltre Napoli. Per questo manca Pino Daniele. Se volete lo spiego in poche righe qui sul Corriere.

Il regalo di Natale per le detenute del carcere femminile di Napoli

Giuseppina è libera dopo sei anni, Giovanna per la prima volta rivede le sue figlie. E all’interno del carcere si organizza un presepe vivente aperto alla città.

Continua a leggere

Napoli, i proiettili contro i bambini strappati alla camorra: «Mio padre in carcere è felice che io manifesti contro i clan»

Viaggio dentro la fondazione «Famiglia di Maria» nel rione Villa, a San Giovanni a Teduccio, uno dei più a rischio di Napoli. Qui spesso ci sono sparatorie e i giovanissimi vengono arruolati nelle paranze. Il progetto della Digita Academy dell’Università Federico II e della fondazione per aiutare i minori.

Continua a leggere

Il Vesuvio dall’alto, bellezza e vergogna: 30mila abusi edilizi nel parco nazionale

Micro discariche, e scheletri di palazzi in costruzione tra paesaggi mozzafiato e la natura che prova a resistere anche ai roghi.

Continua a leggere

«Così la ‘Ndrangheta arruola i bambini soldato»

Armi in mano prima dei dieci anni, visite ai macelli a vedere squartare gli animali, disprezzo per le forze dell’ordine: la testimonianza di un collaboratore di giustizia. Ad oggi il tribunale dei minori di Reggio Calabria ha adottato 60 provvedimenti di allontanamento dalle famiglie nei confronti di 70 minorenni.

Continua a leggere

Il trafficante di esseri umani Bija a Roma dalla Guardia Costiera? L’ammiraglio Gallinelli: «Non sapevamo fosse lui»

Parla l’ammiraglio in congedo della Guardia Costiera, ritratto nelle foto del maggio 2017 con Abd al-Rahman Milad, noto come Bija: «Non dovevamo fare nessuno screening. A noi era stato chiesto solo di ricevere una delegazione che veniva accreditata dalle autorità italiane competenti»

Continua a leggere

Napoli, Santa Maria di Portosalvo: la chiesa chiusa da 30 anni e il restauro infinito. «Così la criminalità fa i soldi con i cartelloni pubblicitari»

La vicenda (surreale) della chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Napoli chiusa da trent’anni. La ditta che ha in concessione le affissioni pubblicitarie è sotto indagine della direzione distrettuale antimafia.

Continua a leggere

Tra le africane schiave della tratta, «Siamo diventate bancomat di carne»

Questa è la puntata sull’Italia di Guerra S.p.a.
Dopo aver trattato il traffico di droga dall’Afghanistan e il traffico di armi dall’Iraq, in questo capitolo si parla di traffico di esseri umani, in particolare della tratta delle nigeriane. I tre temi sono tutti interconnessi. Vedrete il peso della mafia nigeriana e le testimonianze di vittime ed ex affiliati. Come sempre c’è anche il lavoro di EMERGENCY. Io e Marta Serafini siamo molto felici di essere riuscite a fare questo tipo di racconto. Grazie di cuore al maestro Giovanni Izzo che ci ha messo a disposizione i suoi meravigliosi scatti.

Continua a leggere