Dal prestito di denaro liquido agli eventuali fondi europei, dall’aiuto alle aziende in difficoltà ai video dei camorristi che sui social offrono la spesa alle famiglie fino alle nuove forme di spaccio: così i clan approfittano della crisi innescata dal Covid-19.
Le inchieste
Un’ora e 44: ecco la valvola stampata in 3D per proteggere medici e infermieri
Gli ingegneri del laboratorio «Re- Made in Sanità» di Napoli stanno stampando gratis in 3D valvole per i respiratori e per delle maschere con filtro che possano proteggere medici e infermieri dal contagio.
Dentro il laboratorio dove si analizzano più tamponi possibile: la corsa contro il Covid 19
All’ospedale Cotugno di Napoli in funzione un macchinario in grado di eseguire rapidamente circa mille tamponi al giorno.
«Io atleta 38enne, in terapia intensiva, sto uscendo dal calvario grazie al Tocilizumab: non capisco chi si lamenta perché sta a casa»
Fausto Russo è affetto da Covid 19 ed è ricoverato all’ospedale di Latina E’ migliorato dopo essere stato trattato con il farmaco tocilizumab (comunemente usato per l’artrite reumatoide) e in via di sperimentazione Aifa dai medici degli ospedali Pascale.
Nella chat dei medici che combattono il virus e testano la cura con il Tocilizumab
I WhatsApp di Paolo Ascierto direttore SC Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative INT Pascale di Napoli e la rete con i colleghi in tutto il mondo.
Gli americani che si apprestano ad affrontare l’emergenza coronavirus chiedono aiuto ai medici italiani
Con il Tocilizumab sono stati trattati i circa 60/70 pazienti in tutta italia e in generale i risultati sembrano positivi. A Napoli su sette pazienti sei sono migliorati, uno è morto ma era già in condizioni molto critiche e ieri sera sono stati trattati altri 3 pazienti. L’azienda che produce il farmaco ha distribuito 600 flaconi in tutta Italia. L’Aifa sta avviando un protocollo ufficiale in tempi record. Secondo i medici napoletani il picco dei contagi arriverà la prossima settimana.
#iorestoacasa, in Italia ci sono 50 mila senza tetto: e loro come fanno?
Quella degli homeless è una categoria esclusa dalle misure di prevenzione sanitaria per la pandemia di Covid-19”. Il caso degli ospiti del dormitorio «La Palma» a Napoli: la notte sotto un tetto ma il giorno devono uscire e sono fuori.
Dopo la Cina anche in Italia il test con un farmaco per i casi gravi: ecco i risultati
L’esperienza in corso a Napoli. «La salute del paziente affetto da covid 19, arrivato in condizioni critiche, intubato e trattato con la nuova terapia farmacologica è in ripresa. Forse lo estubiamo perché le sue condizioni sono molto migliorate».
Mia Martini, il documentario e «Almeno tu nell’universo» cantato dalle detenute
Ho voluto chiudere questo pezzo con la parola “fortuna”. Si, perché Mia Martini è stata una fortuna nella storia della musica e nella vita di chi ha voluto ascoltarla. Forse bisognava dirlo prima. Forse. Per curare quella vita fragile. Lo sapete che quando si spense stava ascoltando “Luna rossa”?
Aspettava il letto della sua casa nuova. Era la prima notte che dormiva lì. Si addormentò, purtroppo per sempre, con Napoli nelle orecchie. L’ho scoperto grazie a Giorgio Verdelli che ha realizzato su di lei un film emozionante, pieno di notizie inedite, filmati mai visti, testimonianze appassionate. Andrà in onda stasera alle 21.20 su Rai 3. Nella carrellata su “Almeno tu nell’universo” tra Elisa, Serena Rossi e Maurizio Fabrizio, Giorgio ha generosamente inserito anche le detenute del carcere di Fuorni che cantano con Assia Fiorillo e che sono le protagoniste del documentario che sto realizzando in questi mesi. E’ un modo bellissimo per tendere la mano a chi è invisibile e considerato reietto. Ho conosciuto Mimì tanti anni fa e, da quello che ho visto, a lei tutto questo sarebbe piaciuto molto. Grazie Giorgio. Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima e ho scritto sul Corriere il mio punto di vista.
Giù le Vele di Scampia, ecco cosa resta del supermercato della droga più importante d’Europa
I comitati: «Abbattila e abbatti anche tutti i pregiudizi su Scampia». Qui venti anni fa la camorra, «l’antistato», si sostituiva allo Stato e creava welfare, dando lavoro illegale (e morte) a ragazzini.