Ho voluto chiudere questo pezzo con la parola “fortuna”. Si, perché Mia Martini è stata una fortuna nella storia della musica e nella vita di chi ha voluto ascoltarla. Forse bisognava dirlo prima. Forse. Per curare quella vita fragile. Lo sapete che quando si spense stava ascoltando “Luna rossa”? Aspettava il letto della sua casa nuova. Era la prima notte che dormiva lì. Si addormentò, purtroppo per sempre, con Napoli nelle orecchie. L’ho scoperto grazie a Giorgio Verdelli che ha realizzato su di lei un film emozionante, pieno di notizie inedite, filmati mai visti, testimonianze appassionate. Andrà in onda stasera alle 21.20 su Rai 3. Nella carrellata su “Almeno tu nell’universo” tra Elisa, Serena Rossi e Maurizio Fabrizio, Giorgio ha generosamente inserito anche le detenute del carcere di Fuorni che cantano con Assia Fiorillo e che sono le protagoniste del documentario che sto realizzando in questi mesi. E’ un modo bellissimo per tendere la mano a chi è invisibile e considerato reietto. Ho conosciuto Mimì tanti anni fa e, da quello che ho visto, a lei tutto questo sarebbe piaciuto molto. Grazie Giorgio. Ho avuto la fortuna di vedere il film in anteprima e ho scritto sul Corriere il mio punto di vista.