I WhatsApp di Paolo Ascierto direttore SC Immunoterapia Oncologica e Terapie Innovative INT Pascale di Napoli e la rete con i colleghi in tutto il mondo.
(19 marzo 2020) – Dall’ospedale Padova sud: «Due pazienti in sub intensiva hanno avuto miglioramenti già due ore dopo il trattamento». Da Potenza: «Paziente di 77 anni in rianimazione in miglioramento e paziente di 57 anni in malattie infettive P/F 325 dopo un’ora dal trattamento». Dall’ospedale di Cosenza: «Il primo paziente in rianimazione (molto grave) ha evidenziato una riduzione dei lattati e sta migliorando». Marco Palla legge ad alta voce e la mascherina che porta sul volto non attutisce la timida soddisfazione che prova. Lui è uno dei giovani ricercatori che lavora fianco a fianco con Paolo Ascierto, lo scienziato napoletano che ha avuto l’intuizione di sperimentare la terapia farmacologica con il tocilizumab (un farmaco per l’artrite reumatoide) nei pazienti affetti da Covid-19 dopo i primi utilizzi in Cina. Cifre, termini medici incomprensibili per chi non è del mestiere e una parola su tutte che accende la speranza: miglioramenti. Nella stanza numero 3 al quinto piano della palazzina «degenze» dell’Istituto Pascale, si legge come un mantra la chat informale di coordinamento tra il team napoletano guidato da Ascierto e una trentina di altri centri in tutta Italia che stanno utilizzando il farmaco.
Qui il pezzo e il video: https://video.corriere.it/cronaca/nella-chat-medici-che-combattono-virus-testano-cura-il-tocilizumab/1fb4de10-69c9-11ea-a8a1-df48c20e9d2e