In Iraq con le vittime delle mine anti-uomo «Le armi italiane qui ancora uccidono»

Questa è la seconda puntata di “Guerra spa”. E’ dedicata all’Iraq dive ci sono ancora milioni di mine italiane che colpiscono la popolazione. Gambe, braccia, occhi: chi salta su una mina è condannato per sempre ad una vita di sofferenza. Sono scesa anche in un campo insieme agli sminatori dove prima di stare attenti a dove mettere i piedi bisognava resistere al caldo, alle cavallette giganti, agli scorpioni e ai serpenti. In Iraq ho visto tanti profughi che non possono ritornare nelle loro case proprio a causa delle mine, ho visto tanti bambini nei campi, tanta umanità e il lavoro incredibile di EMERGENCY.
Grazie a tutti quelli che hanno collaborato.

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Tra i tossicodipendenti di Kabul, «L’oppio è un’arma di guerra»

Siamo state in Afghanistan per spiegare come l’oppio sia usato come arma. Buona parte del paese è coltivato con papaveri, la droga serve ai signori della guerra per fare profitti e viene ceduta a organizzazioni mafiose, trafficanti internazionali e case farmaceutiche. Nel paese due milioni e mezzo di persone ne fanno uso. È un’inchiesta fatta sul campo: siamo state tra i tossicodipendenti in un carcere dove abbiamo intervistato un trafficante, siamo state in un rehab di Stato e nell’ospedale di Emergency che è un presidio fondamentale a Kabul. Vedrete tutto perché ci sono dei video e delle foto, potrete consultare i grafici e leggere il testo. Il progetto è frutto di una collaborazione tra il Corriere della Sera e Emergency.

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