Parla Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica Ambientale all’Università Federico II di Napoli
(10 aprile 2014) – Il dossier relativo alle analisi dei suoli dell’area cosiddetta “Terra dei Fuochi” e proposto dal Governo alcune settimane fa, tiene conto dei contaminanti organici cancerogeni solo in minima parte. Per questo motivo il dato di inquinamento pari al 2% dei suoli esaminati risulta un valore parziale. La circostanza emerge dal documento originario preso in considerazione per l’elaborazione del dossier e fornito gratuitamente dal professor Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica Ambientale dell’Università Federico II di Napoli. La mappatura realizzata dallo staff di De Vivo è stata elaborata tenendo conto di 53 elementi inorganici, metalli e metalloidi, per circa 1000 campioni di suoli. Per i composti organici come ad esempio IPA e pesticidi (composti che risultano cancerogeni), sono stati esaminati solo 200 campioni di suoli. Secondo questo studio il picco di rischio tumori è nella città di Napoli. “Ho fornito questi dati all’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che li ha poi trasmessi al Governo. – spiega De Vivo – Si tratta di analisi che ho raccolto nell’ambito dell’area della Terra dei Fuochi. A queste indagini si sono aggiunte alcune analisi sito-specifiche fornite dall’Arpac. Il dossier relativo alle analisi dei suoli dell’area cosiddetta “Terra dei Fuochi” e proposto dal Governo alcune settimane fa, tiene conto dei contaminanti organici cancerogeni solo in minima parte. Per questo motivo il dato di inquinamento pari al 2% dei suoli esaminati risulta un valore parziale. La circostanza emerge dal documento originario preso in considerazione per l’elaborazione del dossier e fornito gratuitamente dal professor Benedetto De Vivo, ordinario di Geochimica Ambientale dell’Università Federico II di Napoli. La mappatura realizzata dallo staff di De Vivo è stata elaborata tenendo conto di 53 elementi inorganici, metalli e metalloidi, per circa 1000 campioni di suoli. Per i composti organici come ad esempio IPA e pesticidi (composti che risultano cancerogeni), sono stati esaminati solo 200 campioni di suoli. Secondo questo studio il picco di rischio tumori è nella città di Napoli. “Ho fornito questi dati all’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania che li ha poi trasmessi al Governo. – spiega De Vivo – Si tratta di analisi che ho raccolto nell’ambito dell’area della Terra dei Fuochi. A queste indagini si sono aggiunte alcune analisi sito-specifiche fornite dall’Arpac.
La videoinchiesta: http://www.corriere.it/inchieste/terra-fuochi-picco-rischio-tumori-er-citta-napoli/e7c047ca-c086-11e3-95f0-42ace2f7a60f.shtml