È la nuova camorra che racconta se stessa. Un viaggio nei quartieri del centro storico di Napoli, patrimonio dell’Unesco e preda delle gang criminali. Un percorso filmato con una tecnica che mostra gli ambienti a 360° e che ci porta nelle loro roccaforti raccontate dalla viva voce degli affiliati ai clan. I loro dialoghi originali, molti dei quali mai sentiti prima, svelano ferocia, disumanità e miseria di giovanissimi che si combattono per contendersi le attività illecite in fette di quartieri.
(27 luglio 2017) – «Sembrava Bagdad» dicono descrivendo le battaglie rione per rione con kalashnikov e pistole scaricate a raffica. Ma non è Bagdad. È Napoli dove mentre la camorra di primo livello fa affari in tutto il mondo, il sottoproletariato camorrista fatto di ragazzini tossicodipendenti e feroci, tiene sotto scacco alcuni quartieri della città. Centro storico, Sanità, a ovest il rione Traiano e Soccavo e ad est Ponticelli. Le indagini della procura antimafia guidata da Filippo Beatrice e Giuseppe Borrelli sono riuscite ad entrare nel cuore dei «sistemi» di quartiere e hanno fatto scattare arresti e processi. Ma il ricambio sembra sempre pronto e le nuove leve fatte di giovanissimi emulano i loro predecessori e ne preservano e celebrano le gesta criminali con tatuaggi, scritte sui muri. Nel quartiere Sanità nonostante tutti gli sforzi delle forze dell’ordine si spara ancora: agguati contro le bande rivali ma anche dimostrazioni armate chiamate stese con piogge di proiettili esplosi «random» lungo la strada, mentre si corre sugli scooteroni. E così oltre ai cosiddetti morti di camorra ci sono anche gli effetti collaterali: 10 vittime innocenti negli ultimi cinque anni in tutta la città.
In strada c’è tanta polizia e in azione c’è una nuova squadra, «gli invisibili», messa in piedi dal questore Antonio De Iesu e dal vicequestore Michele Spina. Si confondono tra la gente e riescono a prendere terreno sui criminali con sequestri di armi e droga. La strada ci porta fino a via Fontanelle, quartier generale del clan Vastarella. L’anno scorso ci fu un regolamento di conti in cui furono uccisi due affiliati. Come al solito i parenti si danno la voce per segnalare la nostra presenza. E qui ascoltiamo un’ intercettazione in cui si parla proprio di quell’agguato e della strategia del terrore da parte del gruppo Esposito – Genidoni, avversario del clan delle Fontanelle. Decidiamo poi di spostarci nei cosiddetti «Cristallini» area della «Sanità» che prende il nome da una strada. Sarebbe un borgo bellissimo con case che si accavallano e si intrecciano. Ma purtroppo questa caratteristica è diventata un vantaggio per gli spacciatori che non potendo più vendere in strada per la presenza costante della polizia, lo fanno sui tetti. Entriamo in uno dei palazzi e ci affacciamo su un ballatoio: da lì si vedono i tetti comunicanti dove si appostano i pusher che fanno passare le dosi.
Qui la videoinchiesta: http://www.corriere.it/video-articoli/2017/07/25/napoli-bagdad-camorra-viaggio-360-gradi-roccaforti-clan-mamme-pusher-killer-ragazzini/b9841f30-7163-11e7-97e0-849a9c15ef13.shtml