C’erano anche dei selfie di Jamal Eddine Ouali e di sua moglie Lynda Sadakiscaricati da un iPhone tra i documenti trovati nei computer sequestrati n un laboratorio di contraffazione di carte d’identità, passaporti e tessere sanitarie al civico 32 della via Gustave Defnret a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles. Quelle foto insieme con documenti bancari e di identità, hanno permesso di identificare il quarantenne algerino fermato a Bellizzi, Salerno dalla polizia italiana e che domani potrebbe essere estradato in Belgio.

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(31 marzo 2016) – È accusato infatti di aver fatto parte dell’organizzazione dedita alla contraffazione dei documenti che avrebbe supportato i terroristi che hanno compiuto gli attentati di Bruxelles. Gli atti delle autorità belghe riportano la testimonianza di un suo ex amico secondo cui Ouali era conosciuto come «il genio informatico».Il testimone, che avrebbe lavorato con Ouali a Dubai ha raccontato di aver appreso da comuni conoscenti come l’uomo fosse arrivato in Belgio nel 2014 senza lavoro né denaro. Un vicino di casa dell’indagato invece avrebbe riferito che Ouali e sua moglie stavano per fuggire a Dubai. Per gli investigatori del belgio Ouali frequentava soggetti capaci di fabbricare documenti falsi. Gli inquirenti sono arrivati a lui indagando su Lejetafi Khalid ritenuto a capo di un’organizzazione criminale dedita alla circolazione di documenti che gestiva anche un traffico di esseri umani.

Il video: http://video.corriere.it/chi-jamal-genio-informatico-cellula-terroristica-bruxelles-arrestato-italia/f7bbb3d4-f703-11e5-bb62-9cf2392b520a