Scoperti bidoni, liquami, scarti di lavorazione di pellame e persino amianto nella zona dei cosiddetti pomodori del “piennolo” del Vesuvio

rifiuti tossici

 

(3 ottobre 2014) – Il Vesuvio guarda dall’alto quel sangue nero che sgorga dalla sua terra. Intorno la campagna, i pomodorini dop, intere aree coltivate a frutta, il parco nazionale. L’area protetta e vincolata qui sembra solo un modo di dire, un’espressione vuota. Sotto bidoni, liquami, scarti di lavorazione di pellame, chili di amianto. Scavano da tre giorni gli investigatori del corpo forestale dello Stato e del Noe. Si proteggono solo con guanti e mascherine restando dall’alba al tramonto a cercare veleni, a testare il terreno con macchinari e rilevatori. Prima viene fuori una ruota, poi un rimorchio, pezzi di camion che hanno trasportato rifiuti tossici e industriali fino al parco nazionale del Vesuvio. Poi cominciano a venir fuori i bidoni arrugginiti, tre, dieci, quindici, si arriva a quaranta e ancora se ne vedono emergere dal terreno. Contengono un liquido nero che al tatto sembra colla e rende l’aria irrespirabile.

Il video: http://www.corriere.it/inchieste/catrame-ed-amianto-terre-pomodorini-dop/ee344b9c-4a33-11e4-9fe4-a545a65e6beb.shtml

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