Inchieste a Napoli, Aversa e Roma. Svelato «l’algoritmo» con cui venivano comunicate in anticipo le risposte ai test.
(28 aprile 2017) – Neanche un errore, 80 domande e altrettante risposte esatte. Test superato con il punteggio massimo, 100 per cento. Non capita spesso. Il 13 maggio del 2016, nel concorso per 559 allievi agenti della polizia, è capitato ben 194 volte. In 134 hanno sbagliato un singolo quiz, 93 soltanto due. Risultati eccezionali, considerando che si trattava di test a risposta chiusa estratti da batterie di domande che non erano state precedentemente rese pubbliche, come invece accade solitamente. Qualcuno parlò di miracolo. Altri cominciarono a sospettare. Quando poi si venne a sapere che i «geni» provenivano quasi tutti dalla Campania, e che in particolare 180 di loro risiedono ad Aversa e dintorni, il dubbio è diventato sospetto. Da allora sono cominciate le indagini. E lo scorso dicembre il capo della Polizia Gabrielli ha deciso di annullare il concorso, che ora è ripartito con una nuova commissione e con risultati molto più “umani”, nessuno ha superato il voto di 8,4). La magistratura ha da tempo acceso i riflettori su queste procedure concorsuali.
L’inchiesta di Amalia De Simone, Antonio Castaldo, Antonio Crispino: