«Li ho riconosciuti: erano quelli del “boomerang” dove siamo andati a fare le riprese per mostrare la piazza di spaccio della mafia nigeriana. Ci hanno visto e hanno voluto vendicarsi sequestrando le mie telecamere».
(28 gennaio 2016) – Non è la prima volta che riceve ritorsioni per aver collaborato con gli inquirenti proprio sulle attività della mafia nigeriana. Tempo fa fu accoltellato, gli hanno bruciato casa, lo hanno inseguito con un’accetta e hanno provato anche a gettargli dell’acido sul volto. Proprio per una di queste vicende tra poche settimane comincerà il relativo processo. Chris ha voluto mostrarsi a viso scoperto nella video-inchiesta perché è stanco di nascondersi e perché ritiene che restare «invisibile» lo esponga a rischi maggiori.