C’erano anche dei selfie di Jamal Eddine Ouali e di sua moglie Lynda Sadakiscaricati da un iPhone tra i documenti trovati nei computer sequestrati n un laboratorio di contraffazione di carte d’identità, passaporti e tessere sanitarie al civico 32 della via Gustave Defnret a Saint-Gilles, un sobborgo di Bruxelles. Quelle foto insieme con documenti bancari e di identità, hanno permesso di identificare il quarantenne algerino fermato a Bellizzi, Salerno dalla polizia italiana e che domani potrebbe essere estradato in Belgio.