Della povertà è facile approfittarsi. Di Napoli pure. Il mix delle due cose è una storia già vista. Ieri l’ennesimo intervento sceriffico del governatore della Campania Vincenzo De Luca ha scatenato paura, esasperazione e speculazione.
Da un lato la gente che teme di perdere quel poco che ha, in un territorio sfiancato (come in tutta Italia) dalle conseguenze del lockdown e della pandemia, vittima della evidente incapacità politica di far fronte alla nuova emergenza e con difficoltà economiche ormai cristallizzate nel tempo, compromesso dalle difficoltà lavorative e dalla mancanza di opportunità, aggredito e spesso ostaggio delle organizzazioni criminali.
Dall’altro i gruppi della cosiddetta violenza organizzata che periodicamente interviene, cavalca, strumentalizza, il disagio sociale. E quindi chi c’era ieri in strada a manifestare? I ricordi tornano indietro agli scontri di Pianura… Questa è la mia analisi (mi è stata chiesta da Tpi). Ah volevo dire e l’ho precisato anche qui, che molti dei giornalisti che sono stati aggrediti sono precari e partite iva e con le stesse angosce di chi protesta. Solo che il loro lavoro è quello di andare avanti e raccontare.
https://www.tpi.it/cronaca/ultras-estrema-destra-devastato-napoli-20201024687099/