È un clima da “epurazioni” scomode più che da faida quello che si respira a Scampia, ma non per questo meno preoccupante. Due morti in 24 ore non sono mai un segnale trascurabile.
Due giorni fa è stato trovato in un’auto il cadavere di un uomo che negli ambienti criminali era considerato “un immortale” sulla scia del personaggio della serie tv Gomorra. Domenico Gargiulo, 29 anni, con precedenti per droga, era scampato per ben tre volte alla morte tanto che sul braccio aveva il tatuaggio della data in cui i killer fallirono il primo agguato in cui però perse la vita un innocente: Lino Romano. Era il 15 ottobre 2012, durante la terza faida di Scampia. Dopo alcuni mesi fu graziato da una pistola inceppata e poi scampò ad una terza esecuzione. Di Gargiulo non si avevano notizie da tre giorni e ieri, proprio a Scampia, il ritrovamento del suo cadavere avvolto in un lenzuolo.
Solo un giorno prima, a cadere sotto una sventagliata di proiettili è stato Gennaro Sorrentino, pregiudicato per vari reati tra sui associazione per delinquere e droga, mentre era alla guida della sua auto sull’asse perimetrale di Melito-Scampia, un anello che collega tutti i comuni della zona a Nord di Napoli. E’ stato un miracolo che non restassero coinvolte altre persone.