Avellino, il bus precipitato dal viadotto dell’Acqualonga ha fatto 40 vittime: i risultati della perizia commissionata dal Tribunale. Per i periti di Autostrade, a causare l’incidente fu invece un guasto al bus e l’imperizia dell’autista.

(7 settembre 2018) – Era l’estate del 2013 quando un gruppo di persone, rientrando da una gita a bordo di un bus, si ritrovò in un film dell’orrore: il pullman ebbe un guasto, cominciò a sbandare, i freni non rispondevano e all’altezza del viadotto di Acqualonga precipitò nel vuoto uccidendo 40 persone. Oggi, dopo una guerra di perizie tra la Procura di Avellino e la società Autostrade per l’Italia, arriva quella commissionata dal giudice del processo a Felice Giuliani, docente dell’Università di Parma: «La strage del viadotto dell’Aqualonga dell’Autostrada A16 è risultata tale per difetto di risposta strutturale della barriera New Jersey bordo ponte in conseguenza dell’urto esercitato dal bus Volvo», scrive il tecnico. Le foto contenute nella perizia, e riportate nella videoinchiesta, mostrano bulloni corrosi da acqua e sale, barriere usurate, elementi di sicurezza che si sbriciolano. Le barriere e i tirafondi dell’autostrada — secondo quanto si legge — non avrebbero ricevuto negli anni una adeguata manutenzione. E per questo non avrebbero retto, causando la strage.

La videoinchiesta: https://www.corriere.it/video-articoli/2018/09/07/altra-strage-ponte-bulloni-marci-nessuna-manutenzione-dietro-morte-40-persone/924256ee-b27b-11e8-af77-790d0c049f1d.shtml