A vent’anni dall’assassinio del parroco di Casal di Principe
(17 marzo 2014) – «Per amore del mio popolo io non tacerò». Augusto Di Meo lo ha preso alla lettera l’insegnamento del suo amico don Peppe Diana e non lo ha tradito. Augusto era lì il 19 marzo del 1994 quando nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, gli spari di un camorrista fermano il cammino di don Peppe, lo sente morire tra le sue braccia, vede il killer e va subito a denunciarlo: lo descrive, lo riconosce, testimonia contro di lui. Da quel giorno la sua vita cambia nell’indifferenza della gente e delle istituzioni. Un indifferenza tale da costringerlo a fare causa allo Stato.
La videoinchiesta: http://www.corriere.it/inchieste/don-diana-testimone-abbandonato-fa-causa-stato/8781032e-ad38-11e3-a415-108350ae7b5e.shtml