Viaggio choc tra gioielli dell’arte dimenticati, depredati, in rovina, a volte addirittura pericolosi. Molte sono diventate negozi, officine o abitazioni. Altre addirittura discariche.
(3 gennaio 2013) – Duecento chiese chiuse, sprecate. Gioielli spesso abbandonati, dimenticati, depredati, in rovina, a volte addirittura pericolosi. Monumenti al degrado e allo spreco visto che per anni, per il recupero di alcuni di loro, sono stati stanziati milioni di euro. Soldi spesso risultati mai spesi. O castelli di ferro, impalcature ormai definitive il cui affitto non è certo gratuito. Senza contare restauri in corso da oltre 30 anni che non hanno mai consentito l’apertura al pubblico delle chiese, come nel caso di Sant’Agostino alla Zecca o della chiesa di Sant’Aniello a Caponapoli, ristrutturata per decine di anni, inaugurata l’anno scorso ma perennemente chiusa. Accade a Napoli, nel centro storico, area patrimonio dell’Unesco, cioè patrimonio dell’Umanità.
La videoinchiesta: http://www.corriere.it/inchieste/scempio-chiese-napoli-duecento-chiuse-abbandonate/fa033946-55d0-11e2-8f89-e98d49fa0bf1.shtml