“Se parliamo dei nemici dei diritto di cronaca non posso non dire dell’uso intimidatorio della giustizia tramite le querele temerarie, del lavoro sottopagato e del lavoro precario. Dobbiamo rimettere mano anche alla definizione dei contratti, non devono più esistere i co.co.co rinnovati per anni, i giornalisti che figurano come programmisti registi e consulenti, e una diseguaglianza sociale tra chi è iper-garantito e chi sta per strada, che non ha niente, e fatica ad arrivare a fine mese”. Amalia De Simone, video reporter di inchiesta di Corriere.it che lavora da anni sulla criminalità organizzata in Italia e all’estero (là dove le mafie stanno ora facendo i maggiori investimenti), sintetizza così il suo intervento all’evento formativo sul diritto di cronaca intitolato a Guido Columba – il seminario svoltosi il 29 marzo a Roma su iniziativa di Ordine del Lazio, Fnsi e Unci, primo di una serie che si propone di declinare al presente le decennali battaglie del collega scomparso il 13 ottobre scorso, dopo 22 anni alla presidenza dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani.
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