Ho vinto il XII International Film Festival Prison Movie – Grand Prix Professional Production. Grazie alla città di Olzstyn in Polonia, a Magdalena Soc e a questo prestigioso premio, unico al mondo, perché permette di parlare di carcere e ci permette di riflettere su chi sta dalla parte del torto e raccontare storie che altrimenti resterebbero ignorate. Grazie alla filarmonica di Olzstyn per la sua preziosa musica. Gli altri film in concorso arrivavano da 5 paesi e i finalisti (da Iran, Norvegia e Polonia) vincitori di altri premi, sono delle perle.
Divido questo premio innanzitutto con Simona Petricciuolo con me sul palco del teatro che come sempre con cura e maestria ha lavorato a questo documentario, lo divido inoltre con Laura Valente, motore di una nuova concreta idea di cultura e ispiratrice di “La Madre” e con Assia Fiorillo, autrice delle musiche, (insieme abbiamo scritto la canzone che chiude il film). Dedico questo premio alla mia famiglia alla mia città, Napoli, e alla sua periferia al suo dolore e alla sua vita che pulsa, esiste e resiste, agli invisibili, agli ultimi a tutte le persone che mi hanno affidato le loro storie, in particolare Luciana Di Mauro e il suo immenso cuore, Vincenzo Galletta e tutte le donne di questo documentario.
Grazie a Mirka Pieńkos per aver reso comprensibili le mie parole.