Mi hanno chiesto un editoriale sulle academy della camorra. Per fortuna ci sono anche quelle della cultura. La salvezza o la paralisi di questa città si gioca sulla guerra silenziosa che proprio queste accademie sapranno combattere: da una parte della barricata quelle che creano opportunità per i giovani e dall’altra quelle che invece le sgretolano. La società civile e lo Stato hanno il dovere di prendersi delle responsabilità. Poi toccherà anche ai giovani quando arriverà il loro tempo, come diceva Pierpaolo Pasolini, e quindi stanchi di diventare giovani seri o contenti per forza, o criminali, o nevrotici ma destinati anche a ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare e nemmeno subito già così sicuri. E soprattutto non pretendere che siano subito già così senza sogni.