“Se tu dovessi pensare all’estate e ad un ricordo, cosa ti verrebbe in mente?”. “Direttore non so perché ma non ho dubbi: mi viene in mente l’anno della mia maturità è che l’hanno delle stragi. Quell’estate ha cambiato la mia vita”. “Ok, allora scrivi”. Ci dicevamo questo a luglio io e il direttore Enzo D’Errico. Lui che oltre ad essere stato un grande cronista e inviato è un uomo dotato di lucida follia, si è inventato una rubrica che si chiama “ricordi d’estate”. Sono venute fuori delle cose bellissime, dei pezzi di storia, racconti del nostro paese attraverso le vite di firme del giornale. Per esempio qualche giorno fa c’era un racconto imperdibile di Venanzio Postiglione. Ma devo dire che questo spazio è stato reso prezioso da tanti: De Giovanni, Buccini, Fiore, Rosi, Garofalo, Abate (sono solo i primi che mi vengono in mente). E oggi, forse immeritatamente, tocca a me. Oggi che è l’anniversario della morte del generale Dalla Chiesa. Oggi che guardo il mio paese annaspare e ho bisogno di quel ricordo di dolore, disorientamento, gioventù e impegno civile.